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La metodologia dell’osservazione nelle Scienze Umane

ALCUNI CONCETTI INTRODUTTIVI ALLO STUDIO DELLE SCIENZE UMANE.

Lo studio antropologico dell’uomo è un presupposto chiave per comprendere lo stretto rapporto della psicologia con la sociologia e la pedagogia. Tutti gli antropologi hanno posto grande attenzione al concetto di “cultura” (variamente definito ed inteso), attraverso il quale sono state avviate indagini per conoscere l’uomo e sono state proposte tecniche procedurali e di metodologia della ricerca sul campo per rapportarsi a tale oggetto di indagine. Ad esempio, Bronislaw Malinowski si era reso conto che, per studiare popolazioni native appartenenti a culture primitive, non era sufficiente osservarle. Non bastava avere un “metodo sistematico” nella conduzione dell’osservazione (quest’ultima basata su un obiettivo di ricerca ben definito a partire da un’articolata ipotesi conoscitiva del fenomeno da indagare).

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Il concetto di realtà o sostanza in Cartesio

Il concetto di realtà o sostanza in Cartesio

 Il presupposto su cui poggia l’intera filosofia di Cartesio

Abbiamo visto che Cartesio è fermamente convinto dell’obbligatorietà di un metodo rigoroso, pari a quello della matematica, da impiegare nell’indagine della speculazione filosofica, valevole non solo per la conoscenza (cioè il piano teoretico della ricerca), ma anche per l’azione (ossia per l’ambito della morale). Tuttavia il presupposto filosofico, che sostiene in ogni caso l’intera impresa speculativa di Cartesio, non è semplicemente quello della ricerca di un metodo di indagine valido e nemmeno la tanto enfatizzata importanza che egli attribuisce alla necessità di ricorrere ad un dubbio metodico iperbolico, ovvero assoluto. Di fatto Cartesio muove da un presupposto filosofico incontrovertibile: per lui è importante, prima di ogni cosa, individuare che cosa è la “realtà”, intesa non semplicemente come realtà dei fenomeni che ci appaiono (la cosiddetta realtà fisica), bensì quella realtà non condizionata da nulla (metafisica dunque) o sostanza veramente reale (in verità originaria e quindi indubitabile), da cui hanno origine tutte le cose, compresa quella realtà fisica che noi vediamo e di cui facciamo continua esperienza.

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16 febbraio 2016 - APPUNTI, Filosofiamo    No Comments

Come è fatto l’Assoluto e chi lo può esprimere per Schelling?

Come è fatto l’Assoluto e chi lo può esprimere per Schelling?

(Nodi concettuali)

Abbiamo visto che è grazie a Fichte che viene fondato l’Idealismo trascendentale. Egli, nei “Fondamenti della dottrina della scienza”, aveva presentato il suo sistema dell’idealismo, che era al contempo morale e conoscitivo. Se Schelling inizialmente sostiene la filosofia di Fichte, ben presto perverrà a caratterizzare la differenza del proprio pensiero rispetto all’Idealismo dello stesso Fichte. Questa differenza si mostra pienamente allorchè Schelling nel 1800 pubblica la sua opera fondamentale, nella quale egli spiega che cosa intende per “ “Sistema dell’Idealismo trascendentale”, delineando un sistema filosofico molto diverso rispetto a quello di Fichte e chiarendone gli assunti filosofici su cui si fonda. Da tutto ciò emerge con chiarezza l’attenzione di Schelling su temi, che erano risultati invece secondari in Fichte, ma rivelatori con Schelling di una nuova e diversa “concezione dell’Assoluto”.

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Karl Popper – La Teoria della Democrazia

L’ideologia democratica nel contesto filosofico

Karl Popper: Lo storicismo come causa dei Totalitarismi.

Il concetto di storicismo, nell’uso popperiano, assume il significato di uno schema polemico di natura tipico-ideale, per alludere a tutte quelle filosofie che hanno preteso di individuare un senso globale oggettivo della storia, ovvero una sorta di destino a cui ogni individuo si dovrebbe adeguare e uniformarsi, accettando con le buone o con le cattive la direzione di marcia della società.

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