Tratto da Carla Frova, Istruzione e educazione nel medioevo, Loescher (Documenti della Storia), Torino 1973 (riprodotto con il permesso dell’autore e dell’editore)
PREFAZIONE
Il posto sempre più ampio che nella nostra organizzazione sociale e nella nostra esperienza quotidiana occupano i problemi dell’istruzione ci rende oggi particolarmente disponibili a una riflessione sulla natura, significato, la funzione della scuola. E certo, quantunque sempre questo sia apparso uno degli elementi indicativi per lo studio di una società specialmente quando essa assuma una struttura più complessa, avvertiamo oggi con sensibilità particolare in quanti modi, attraverso quali connessioni (anche con quali limiti) un’analisi sulla scuola possa inserirsi in un’analisi di più vaste proporzioni.
Così anche l’indagine storica si avvicina a questi problemi con una mentalità che è sempre meno quella dell’erudito e dello specialista. La storia della scuola non riguarda soltanto lo storico della letteratura, dell’arte o delle scienze; perché la scuola non è semplicemente il luogo dove si trasmettono conoscenze e interessi e dal quale escono prodotti letterari, artistici o scientifici. Essa è anzitutto un’istituzione, non certamente l’unica né in tutti i casi la più importante, attraverso la quale un gruppo di uomini provvede alla formazione dei membri più giovani: è quindi, nei vari aspetti della sua struttura, un indice dei rapporti di forze che caratterizzano un gruppo, dal punto di vista politico, sociale, economico; lo specchio dei valori che lo ispirano, sia pure limitatamente a coloro che in un modo o nell’altro determinano le caratteristiche dell’istituzione.
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