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La funzione tutoriale dell’adulto nello sviluppo linguistico del bambino.

Perché lo sviluppo del linguaggio è un tema complesso?

Un argomento di studio fondamentale nel dibattito psicologico è quello relativo all’indagine condotta sullo sviluppo del linguaggio. E’ questo un  tema complesso, che si articola in molteplici ramificazioni, poiché coinvolge la collaborazione di numerose discipline nella ricerca delle sue spiegazioni, della sua origine, del suo sviluppo, del suo apprendimento e della sua diffusione sociale.

Tra le discipline maggiormente interessate al tema dello sviluppo del linguaggio troviamo, oltre alla Psicologia, tutte quelle appartenenti all’area delle Neuroscienze: non si può sottovalutare il prezioso contributo della Linguistica, della Sociologia, dell’Antropologia e delle Scienze della Comunicazione, comprese quelle scienze che riguardano i linguaggi artificiali e telematici.

Il motivo di così tanto interesse per il tema dello sviluppo del linguaggio scaturisce dal fatto che esso costituisce, se così vogliamo dire, “la funzione umana per eccellenza”, che conferisce a ciascun individuo “potere” e dunque “possibilità di avere conoscenze, competenze ed abilità” per vivere con dignità ed in forme costruttive i rapporti con gli altri esseri umani.

Poiché il linguaggio è anche una funzione unitaria, in quanto sintesi prodotta dalla presenza di molteplici componenti, esso deve essere in primo luogo considerato come “un processo evolutivo che accompagna lo sviluppo dell’individuo”. E’ su questa base che è possibile giustificare, appunto, il linguaggio come funzione prettamente sociale, per mezzo della quale l’uomo può comunicare con i suoi simili. Per far questo è necessario,però, capire i meccanismi che consentono lo sviluppo del linguaggio in ciascun individuo, cogliendo quei fattori che favoriscono il suo apprendimento. E’ utile al riguardo inquadrare concettualmente, prima di tutto, che cosa si intenda per linguaggio e, a tal fine, si darà una definizione il più possibile chiarificatrice in funzione dell’argomento che qui viene esaminato.

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Simulazione MIUR LI11 – Prova di SCIENZE UMANE 2015 – Contributo di Riccardo Iannaccone

Ministero dell’Istruzione dell’’Università e della Ricerca

ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Indirizzo: LI11 – SCIENZE UMANE

Tema di: SCIENZE UMANE

 

ESEMPIO PROVA

Il candidato sviluppi il tema proposto e risponda a 2 quesiti a scelta tra quelli proposti.

PRIMA PARTE

 
“A causa della differenza dei climi, delle intelligenze, delle energie, dei gusti, delle età, dei punti di vista, l’eguaglianza tra gli uomini è impossibile. Si deve pertanto considerare l’ineguaglianza come una legge inflessibile della natura. Ma noi possiamo rendere questa ineguaglianza inavvertita,  così come non  ci accorgiamo della pioggia o degli orsi. In questo senso fanno molto l’educazione e la cultura.” (Renata Viti Cavaliere, Per una filosofia della diversità in   “Criterio”  Anno VIII, n.1, 1990, pag.51)

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Nascita e sviluppo del linguaggio

Nascita e sviluppo del linguaggio

Il linguaggio.

Con la lingua l’uomo è in grado di esprimere i suoi sentimenti, i suoi pensieri, le sue esperienze e le sue piccolezze. È nella lingua che lo spirito, pensando e comprendendo le cose ed i rapporti che le regolano riesce a rendersi conto di se stesso.

Premessa generale.

E’ presente in tutti i neonati una disponibilità, geneticamente trasmessa, a decifrare ed imparare sistemi di comunicazione convenzionali (tipici del proprio gruppo sociale): il LINGUAGGIO.

Il linguaggio si presenta nella sua generalità sia come oggetto di apprendimento, in quanto forma linguistica, sia come strumento comunicativo, capace di attendere alla duplice funzione:

PRAGMATICA (uso della lingua nella dimensione sociale ed interpersonale);

MATETICA (capace di organizzare il cognitivo e le conoscenze (immaginare, descrivere, commentare, valutare secondo riferimenti ad oggetti concreti).

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L’importanza della riforma pedagogica di Comenio

Scheda ragionata

Qual è il grande merito di Comenio?

Jan Amos Komenski può essere considerato il primo pedagogista della storia dell’educazione moderna, in quanto introdusse l’impostazione del metodo di insegnamento in campo educativo. Per questo motivo egli può essere legittimamente riconosciuto come il vero padre della pedagogia moderna. Prima di lui, si può parlare soltanto di filosofia dell’educazione a proposito della formazione dei fanciulli, così come questa si era manifestata nella Grecia classica o nell’antica Roma. Alla base delle sue teorie, Comenio ha posto due fondamentali assi portanti:

l’ideale di un sapere universale (pansophia), indispensabile per tutti gli esseri umani: si deve insegnare tutto a tutti. (Non nel senso che tutti devono acquistare conoscenza esatta ed approfondita di tutte le scienze e di tutte le arti, ma nel senso che tutti devono imparare a conoscere il fondamento e la ragione di tutte le cose);

La pratica di un’educazione naturale, per la quale il fanciullo deve essere educato mediante il diretto contatto con le cose, superando l’apprendimento mnemonico e nozionistico: l’arte educativa deve imitare la natura. (Le leggi dell’osservazione sperimentale e dell’induzione scientifica costituiscono il nuovo organo dell’educazione).

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