Il contributo di Edward Burnett Tylor all’Antropologia

La vita

Tylor ‹tàilë›, Sir Edward Burnett. – Antropologo ed etnologo britannico (Camberwell 1832 – Oxford 1917). Insieme allo statunitense L. H. Morgan è considerato il fondatore dell’antropologia moderna. Compiuti gli studi in una scuola di quaccheri (tali erano i genitori), a 16 anni si occupò della fonderia di metalli paterna, dove era stato impegnato anche il fratello Alfred, geologo. Ma nel 1855 per ragioni di salute fu costretto a viaggiare; all’Avana conobbe l’etnologo H. Christy che seguì al Messico, dove si dedicò sotto la sua guida a studi di archeologia ed etnografia. Dopo aver lavorato al Museo Pitt-Rivers di Londra, fu il primo titolare di una cattedra di antropologia in Gran Bretagna (Oxford, 1896). La sua opera ebbe enorme popolarità e ne fece uno dei protagonisti della vita intellettuale britannica; anche per questo fu nominato baronetto nel 1912.

Opere e pensiero

Nell’opera Primitive culture (1871), vero fondamento teorico dell’antropologia evoluzionista, Tylor elaborò la prima definizione scientifica della nozione di cultura. Inoltre Tylor diede avvio al campo della comparazione interculturale, prendendo in considerazione sia evoluzioni parallele e indipendenti, sia la diffusione di complessi di tratti culturali. Sempre in Primitive culture, Tylor  propose tre stadi dell’evoluzione sociale che intese come stadi evolutivi della religione, dall’animismo al politeismo e infine al monoteismo. Formulò anche il concetto di cultura in senso etnografico quale insieme di “conoscenze, credenze, arte, morale, diritto, costumi e qualsiasi altro prodotto e modo di vivere propri dell’uomo che vive in società”. Con il saggio On the method of investigating the development of institutions (1889) Tylor inaugurò e fondò teoricamente il metodo comparativo in antropologia. All’interno dell’evoluzionismo sociale, l’opera di Tylor si caratterizza per la centralità da lui attribuita alla dimensione culturale della storia evolutiva delle società umane, differenziandosi in questo da studiosi come L. H. Morgan o H. Spencer, che privilegiarono invece l’evoluzione delle forme di organizzazione sociale.

Termini e concetti chiave

Etnologia Studio delle culture umane, delle loro forme e dei loro processi di trasformazione. Oggetto specifico dell’etnologia, come dell’antropologia culturale sono tecniche, costumi, credenze, forme della vita sociale, politica, religiosa, economica ecc., studiati sulla base di ricerche etnografiche. L’antropologia è la Scienza dell’uomo, considerato sia come soggetto o individuo, sia in aggregati, comunità, situazioni. L’antropologia fisica è il Ramo delle scienze biologiche che studia l’umanità dal punto di vista naturalistico, cioè in quanto costituente un particolare gruppo zoologico, sulla scorta di caratteri morfologici. Animismo è un Termine introdotto da E.B. Tylor (1867) per indicare la credenza dei primitivi in esseri spirituali che animerebbero l’intera natura, sia organica sia inorganica. In questa credenza Tylor individuava la prima forma della religione, che si sarebbe sviluppata in seguito in organismi sempre più complessi. La cultura è L’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo della personalità, contribuendo ad arricchire lo spirito, a sviluppare o migliorare le facoltà individuali.

 

Il concetto di Cultura secondo Edward Burnett Taylor

Cultura o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell’insieme complesso che include le conoscenze, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualunque altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo in quanto membro di una società” (La cultura primitiva, 1871).  Se la definizione classica di cultura privilegiava l’idea di erudizione, di acquisizione di un sapere “elevato”, espresso per lo più in forma scritta, da parte di un’élite, la definizione di Tylor estende la cultura a tutta l’umanità. La cultura consiste nell’insieme dei saperi, delle pratiche, delle abitudini che ogni uomo acquisisce in quanto membro di una particolare società.

La seguente definizione è un’importante delucidazione di CULTURA formulata dal grande antropologo inglese di fine Ottocento. “La prima definizione nostra è più o meno questa: Cultura è, o può essere, la consapevolezza che, esclusi gli istinti naturali, tutto ciò che riguarda il comportamento degli uomini, è legato a condizioni storiche geografiche determinate, quindi non è assoluto. In generale potremmo dire che la cultura è la consapevolezza critica che tutto ciò che noi siamo è storico. Per raggiungere questa consapevolezza abbiamo bisogno di coltivare la memoria storica e di possedere degli strumenti intellettuali (conoscenze) tali da poter interpretare la realtà. ”

La funzione della comunicazione tra le culture secondo Tylor

Sempre secondo Tylor, la cultura può essere considerata anche come un grande testo (macrotesto) che, a sua volta, racchiude in sé molti altri testi minori e che comunica sempre. Tale comunicazione avviene attraverso dei sistemi arbitrari di segni o simboli che sono chiamati codici di comunicazione o lingue o linguaggi. Siffatti sistemi arbitrari di segni (codici) sono inoltre storicamente determinati ma si evolvono, col procedere e modificarsi delle condizioni storiche e culturali che li hanno determinati. Però ogni sistema linguistico (o ogni codice di comunicazione), che afferisce a una determinata cultura, cambia, si rinnova e si evolve grazie a diversi meccanismi. Tra questi meccanismi il più potente motore di cambiamento culturale è l’incontro tra persone che vivono in culture diverse e quindi comunicano con linguaggi diversi o parzialmente diversi.

 

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