La funzione tutoriale dell’adulto nello sviluppo linguistico del bambino.

Perché lo sviluppo del linguaggio è un tema complesso?

Un argomento di studio fondamentale nel dibattito psicologico è quello relativo all’indagine condotta sullo sviluppo del linguaggio. E’ questo un  tema complesso, che si articola in molteplici ramificazioni, poiché coinvolge la collaborazione di numerose discipline nella ricerca delle sue spiegazioni, della sua origine, del suo sviluppo, del suo apprendimento e della sua diffusione sociale.

Tra le discipline maggiormente interessate al tema dello sviluppo del linguaggio troviamo, oltre alla Psicologia, tutte quelle appartenenti all’area delle Neuroscienze: non si può sottovalutare il prezioso contributo della Linguistica, della Sociologia, dell’Antropologia e delle Scienze della Comunicazione, comprese quelle scienze che riguardano i linguaggi artificiali e telematici.

Il motivo di così tanto interesse per il tema dello sviluppo del linguaggio scaturisce dal fatto che esso costituisce, se così vogliamo dire, “la funzione umana per eccellenza”, che conferisce a ciascun individuo “potere” e dunque “possibilità di avere conoscenze, competenze ed abilità” per vivere con dignità ed in forme costruttive i rapporti con gli altri esseri umani.

Poiché il linguaggio è anche una funzione unitaria, in quanto sintesi prodotta dalla presenza di molteplici componenti, esso deve essere in primo luogo considerato come “un processo evolutivo che accompagna lo sviluppo dell’individuo”. E’ su questa base che è possibile giustificare, appunto, il linguaggio come funzione prettamente sociale, per mezzo della quale l’uomo può comunicare con i suoi simili. Per far questo è necessario,però, capire i meccanismi che consentono lo sviluppo del linguaggio in ciascun individuo, cogliendo quei fattori che favoriscono il suo apprendimento. E’ utile al riguardo inquadrare concettualmente, prima di tutto, che cosa si intenda per linguaggio e, a tal fine, si darà una definizione il più possibile chiarificatrice in funzione dell’argomento che qui viene esaminato.

 Una definizione ed il concetto di linguaggio.

Quando si usa il termine “linguaggio” generalmente lo si distingue da quello di “lingua”, in quanto il linguaggio designa la modalità di esprimersi di un soggetto rispetto alla lingua, intesa come sistema o codice linguistico fissato in una determinata società.

Ovviamente il linguaggio, proprio in qualità del suo essere una modalità di espressione verbale, si presenta come una funzione squisitamente umana, che contraddistingue la condotta dell’uomo da quella animale. In questo senso, è possibile dire che, su un piano propriamente psicologico, il linguaggio non è da considerare semplicemente come l’emergenza o la manifestazione di un bisogno biologico, come nel caso del “linguaggio espressivo”, che l’essere umano ha invece in comune con il mondo animale. Il linguaggio umano è soprattutto una categoria sociale, che non si trasmette ereditariamente, ma si apprende.

La “lingua”, viceversa, è un prodotto sociale della facoltà del linguaggio e nello stesso tempo un insieme di convenzioni necessarie, adottate dal corpo sociale per permettere l’esercizio di questa facoltà presso gli stessi individui. Infatti se consideriamo il concetto di “lingua” dal punto di vista sociale, esso presuppone un codice comune ad un insieme di parlanti. In tal senso la lingua funge da strumento di unione sociale, ma anche di individuazione di un gruppo sociale rispetto ad altri.

Lo studioso Ferdinando de Saussure, sul piano linguistico, ha caratterizzato la “langue” come un sistema di segni, ciascuno dei quali ha valore non per le sue qualità positive, ma in quanto si oppone a tutti gli altri segni, quindi per la sua forma e non per la sua sostanza. In tal modo egli ha contrapposto la “langue” alla “parole”, quest’ultima intesa come esecuzione o uso di tale sistema nella comunicazione individuale.

La langue, in quanto sistema condiviso dalla comunità dei parlanti, ha natura sociale, a differenza della “parole”, che rappresenta invece il momento dell’attività individuale.

Già sulla scorta di questi primi elementi si può dire che con il termine linguaggio in generale ci si riferisce all’uso dei segni intersoggettivi (e per intersoggettivi intendiamo quei segni che rendono possibile la comunicazione). Ovviamente con uso ci riferiamo a:

1° alla possibilità di scelta;

2° alla possibilità di combinazione di tali segni, in modi illimitati e ripetibili.

A partire da quanto abbiamo appena brevemente detto, dovrebbe  risultare comprensibile che il linguaggio designa la modalità di esprimersi di un soggetto rispetto al “sistema” o “codice linguistico”, fissato in una determinata società; per questo esso può comprendere ogni “sistema di segni”, che può servire come mezzo di comunicazione.

 

Altre domande, presenti nell’articolo, a cui  verrà data risposta.

Quali sono le funzioni del linguaggio ed il loro sviluppo?

Quali sono le due fondamentali funzioni del linguaggio nell’ottica delle scienze umane?

Qual è la differenza tra funzione espressiva e quella simbolica del linguaggio?

Qual è il rapporto tra l’acquisizione del linguaggio e lo sviluppo del pensiero?

Come si caratterizzano il primo sviluppo linguistico e l’affettività?

Cos’è il fonema e qual è la sua funzione?

Ma qual è la speciale caratteristica del linguaggio materno?

Qual è il carattere pragmatico dei primi comportamenti linguistici?

Quando si riscontra l’emergere della fase semantico-concettuale del linguaggio?

Quali sono i meccanismi di acquisizione del linguaggio?

Come avviene la creazione del linguaggio?

Qual è la funzione specifica della madre?

 

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