L’importanza della socializzazione

Premessa.

Una delle componenti fondamentali della personalità umana è la socializzazione. Le altre sono rispettivamente:

  • la componente cognitiva o intellettiva;
  • la componente affettiva ed emotiva;
  • la componente morale.

Ogni individuo, per sviluppare integralmente la propria personalità, deve attivare le quattro componenti appena richiamate. Se una o più di queste restano bloccate o compresse dalle altre, l’individuo strutturerà una personalità incompleta e quindi irregolare.

Che cos’è la socializzazione?

La socializzazione caratterizza lo sviluppo della personalità che accompagna l’esistenza umana in modo lento e inarrestabile, portando ciascun individuo a far parte di una determinata società, perché da essa ed in essa apprenderà e userà le norme, i comportamenti, i ruoli e le istituzioni, di cui la stessa società si compone. La condizione però affinchè un bambino impari a socializzare con i suoi simili è favorita, in primo luogo, dall’ambiente famigliare ed in particolare dallo sviluppo di quel legame di attaccamento, incentrato sul rapporto madre-bambino, che deve costituire la “base della sicurezza” e lo stimolo ad aver fiducia in tutto ciò che circonda il piccolo. La socializzazione è un processo che dura tutta la vita, perché si collega alle diverse caratterizzazioni che assume la personalità umana.

Quali sono le fasi della socializzazione?

Il periodo evolutivo che accompagna la socializzazione dev’essere distinto in due fasi principali: la socializzazione primaria e quella secondaria. Nella prima fase, il bambino verifica una progressiva generalizzazione dei ruoli e degli atteggiamenti degli altri: in particolare dei membri della famiglia (padre, madre, fratelli, nonni ). In questo momento del suo sviluppo il bambino comincia ad apprendere l’insieme delle norme e delle regole che governano la vita sociale. Però nella socializzazione primaria il bambino è completamente dipendente dagli altri, nel senso che non ha la capacità di scegliere le persone per lui importanti. Al riguardo è stato rilevato che i bambini di tutte le culture cominciano il proprio sviluppo in situazioni di dipendenza totale dagli adulti, per poi conquistare gradualmente la loro relativa autonomia. E’ in questo contesto che il bambino svolge funzioni elementari di apprendimento, chiamate “schemi di azioni e di interazioni complementari”, come ad esempio il dare, il prendere, il fare domande, rispondere, ecc. Per questo la socializzazione primaria si contraddistingue per il suo carattere di assoluta dipendenza del bambino rispetto al nucleo familiare di appartenenza: la famiglia è la società, il vero ambiente, anche perché è l’unico riferimento che il piccolo conosce realmente. Quando il bambino però comincia per esempio ad andare alla scuola materna, vediamo che anche i coetanei assumono progressivamente un ruolo molto importante ai fini del suo processo evolutivo, tanto fondamentale quanto quello svolto fino a quel momento dalla famiglia. I bambini, in sostanza, cercano con ostinazione di costruirsi modalità di controllo e di governo della propria vita quotidiana, attraverso la creazione di una rete di rapporti con compagni-amici, che permetta loro di partecipare alla vita sociale. E’ in questa fase che il bambino comincia a mettere in discussione il ruolo degli adulti ed a fare i primi confronti fra il suo ambiente di crescita e quello degli altri. E’ sempre in questa fase che si scatenano le prime tensioni emotive come ad esempio, paura, confusione, curiosità, momenti che vengono stimolati e compresi soprattutto nelle fasi del gioco.

 

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