L’importanza dell’educazione per Karl Marx

Contributo di Erika Piccirillo – Classe 5 A

Marx attribuisce all’educazione un compito fondamentale all’interno della società socialista: quello di far uscire l’uomo dallo stato di alienazione e quindi di totale abbrutimento, a cui è stato disumanamente costretto (ridotto purtroppo ad essere un’appendice della macchina motore del vero lavoro). L’educazione, secondo il pensiero di Marx, si basa su tre cardini:
1) la formazione intellettuale di ogni essere umano;
2) l’educazione fisica;
3) l’educazione politecnica
Quest’ultima si basa sulla preparazione teorica dei fondamentali principi scientifici e sull’insegnamento dell’uso dei necessari strumenti tecnici. Tutto ciò per formare un “uomo nuovo”, capace di saper gestire con padronanza ed autonomia il proprio lavoro.


Secondo Marx, per diventare lavoratori adulti in modo completo bisogna lavorare per diverse ore, attraverso un apprendistato ritagliato sulla base della fascia di età: tutti i bambini dai nove ai tredici anni avrebbero dovuto lavorare per due ore al giorno, dai tredici ai sedici anni per quattro ore, successivamente per sei ore.
Importante era che l’educazione diventasse pubblica e garantisse a tutti, senza distinzione, pari opportunità formative. Per questo doveva esserci uno stretto collegamento tra la formazione scolastica e la capacità lavorativa nella produzione industriale.
Per Marx il lavoro doveva servire per la personale realizzazione di ogni uomo e quindi non doveva più essere circoscritto ad una funzione puramente esecutiva.
Al problema dell’educazione Marx non ha dedicato studi specifici; cenni, però, si trovano in alcune opere come, per esempio, il “Manifesto del partito comunista”, scritto con l’amico Engels e pubblicato nel 1848.
La filosofia di Marx è denominata filosofia della prassi in quanto prevale il “fare” rispetto al “pensare”, il pensiero cioè non è altro che riflessione sull’agire. Questa concezione basata sull’agire e sul fare, come ho prima detto, caratterizza profondamente la pedagogia marxista.
Marx ha duramente contestato la formazione professionale dell’epoca, voluta dall’industria per la preparazione degli operai, in nome di una formazione più completa che unisse conoscenza teorica e abilità pratiche. L’obiettivo era quello di formare l’uomo omnilaterale, che si può realizzare attraverso il lavoro e che grazie al tempo libero può coltivare anche la sua dimensione spirituale e creativa.
A mio parere, le idee di Marx sull’educazione sono ancora attuali: la sua concezione ci aiuta a capire come gestire la realtà e dà all’individuo la possibilità di ampliare la sua visione del mondo consegnandogli soprattutto delle istruzioni fondamentali su come agire nella realtà sia dello stesso lavoro sia della vita quotidiana.
Concordo con Marx per quanto concerne la formazione professionale e sul modo in cui l’uomo deve uscire dallo stato di alienazione e per questo ritengo che la filosofia di Marx sia una speculazione concreta, perché mira al benessere materiale e spirituale dell’uomo.

 

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