Considerazioni sullo sviluppo psichico

Qual è la differenza tra la Psicologia dello sviluppo e la Psicologia del ciclo di vita?

Nell’ambito dello studio della Psicologia, dobbiamo distinguere tra l’indagine della psicologia generale, che ricerca, studia e individua gli aspetti di stabilità dei processi mentali, come pure della struttura della personalità, ela Psicologiadello sviluppo, che prende in esame le modificazioni, i cambiamenti e dunque l’evoluzione sia dei processi mentali, sia della struttura della personalità, con particolare riferimento per quest’ultima allo sviluppo affettivo e sociale. I due studiosi rappresentativi della psicologia dello sviluppo sono stati Piaget e Freud, anche se la loro indagine è stata condotta su due distinti binari, tra loro paralleli. Il parallelismo è riscontrabile nel fatto che entrambi pongono l’accento sull’infanzia, come momento cruciale dello sviluppo futuro dell’individuo adulto, e sulle tappe che dall’infanzia arrivano fino all’adolescenza. Quindi entrambi gli studiosi presentano lo sviluppo dall’infanzia all’adolescenza, con un chiaro riferimento alla cosiddetta “età evolutiva”. In questo senso individuiamo una convergenza tra Piaget e Freud, anche se le loro indagini seguono due percorsi divergenti, ossia diametralmente inconciliabili:

-Piaget si occupa esclusivamente dei cambiamenti che riguardano lo sviluppo dei processi cognitivi dall’infanzia all’adolescenza, quindi, come lui dice, lo sviluppo dell’intelligenza dal bambino all’adolescente.

– Sigmund Freud, invece, è interessato a dimostrare quali sono i cambiamenti (quindi le tappe corrispondenti) dello sviluppo dell’affettività dalla nascita fino all’adolescenza, poiché, per lui, l’affettività costituisce la “struttura portante della personalità”. Nella seconda metà del ‘900, grazie ad Erik Erikson neopsicanalista seguace di Freud, che riparerà in America per sfuggire alla persecuzione nazista,la Psicologiadello sviluppo subisce una profonda trasformazione: Erikson introduce il concetto di “ciclo di vita”, per il quale il riferimento obbligato non è più al periodo dell’età evolutiva, bensì all’intera esistenza dell’individuo. Erikson non parla di tappe, ma di cicli della vita, cicli che attraversano l’esistenza umana dalla nascita fino alla vecchiaia, dunque fino al momento della morte.

Questi cicli o tappe dell’esistenza sono otto e sarà importante esaminarli singolarmente.

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