Panoramica della Riflessione Pedagogica dal Novecento ai giorni nostri.

 

PANORAMICA DELLA RIFLESSIONE PEDAGOGICA DAL NOVECENTO AI GIORNI NOSTRI

L’esperienza delle “Scuole Nuove” e la teorizzazione dell’attivismo

LE SCUOLE NUOVE E L’EDUCAZIONE ATTIVA DEL ‘900:

Il carattere comune di queste scuole risiede nel richiamo all’attività del fanciullo. Il fanciullo è spontaneamente attivo e per questo necessita di essere liberato dai vincoli dell’educazione familiare e scolastica, il che gli permette di manifestare liberamente le sue inclinazioni primarie. Su questa base anche la vita stessa della scuola deve mutare completamente, prevedendo attività non esclusivamente intellettuali, ma soprattutto di intervento e di modificazione delle cose a diretto contatto con l’ambiente naturale, rispettando così la natura globale del fanciullo, che non tende mai a separare conoscenza e azione. Però, accanto al movimento operativo delle scuole nuove si sviluppa, in stretta correlazione dialettica con esso ed in una prospettiva di costituzione di un progetto unitario dell’educazione attiva, un’intensa varietà di iniziative di teorizzazione pedagogica, al fine di reperire i fondamenti scientifici e gli obiettivi educativi di base, in opposizione alla scuola ed alla pedagogia tradizionali, incapaci di comprendere non solo la natura attiva del bambino, ma anche la natura dell’insegnamento come complementare all’esperienza dell’allievo e non ad esso contrapposta. La pedagogia attivistica pone al centro della propria ricerca teorica e del proprio agire educativo il puerocentrismo, con l’attivo protagonismo del fanciullo, collegato ad una concezione pratica e motivazionalmente orientata dell’apprendimento, mediante la centralità affidata al gioco ed al lavoro nella stimolazione dell’interesse e dei bisogni emotivi, pratici e cognitivi dei bambini che apprendono operando direttamente. 

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16 febbraio 2016 - APPUNTI, Filosofiamo    No Comments

Come è fatto l’Assoluto e chi lo può esprimere per Schelling?

Come è fatto l’Assoluto e chi lo può esprimere per Schelling?

(Nodi concettuali)

Abbiamo visto che è grazie a Fichte che viene fondato l’Idealismo trascendentale. Egli, nei “Fondamenti della dottrina della scienza”, aveva presentato il suo sistema dell’idealismo, che era al contempo morale e conoscitivo. Se Schelling inizialmente sostiene la filosofia di Fichte, ben presto perverrà a caratterizzare la differenza del proprio pensiero rispetto all’Idealismo dello stesso Fichte. Questa differenza si mostra pienamente allorchè Schelling nel 1800 pubblica la sua opera fondamentale, nella quale egli spiega che cosa intende per “ “Sistema dell’Idealismo trascendentale”, delineando un sistema filosofico molto diverso rispetto a quello di Fichte e chiarendone gli assunti filosofici su cui si fonda. Da tutto ciò emerge con chiarezza l’attenzione di Schelling su temi, che erano risultati invece secondari in Fichte, ma rivelatori con Schelling di una nuova e diversa “concezione dell’Assoluto”.

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Karl Popper – La Teoria della Democrazia

L’ideologia democratica nel contesto filosofico

Karl Popper: Lo storicismo come causa dei Totalitarismi.

Il concetto di storicismo, nell’uso popperiano, assume il significato di uno schema polemico di natura tipico-ideale, per alludere a tutte quelle filosofie che hanno preteso di individuare un senso globale oggettivo della storia, ovvero una sorta di destino a cui ogni individuo si dovrebbe adeguare e uniformarsi, accettando con le buone o con le cattive la direzione di marcia della società.

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I luoghi dell’educazione nell’antica Grecia

L’EDUCAZIONE NELL’ANTICA GRECIA

La Grecia è la culla della nostra stessa civiltà, vi è sorto il pensiero filosofico con le strutture che caratterizzano ancora il nostro sapere e nelle quali ci identifichiamo. I greci per primi hanno formulato un concetto dell’uomo ideale come incontro tra prestanza fisica e bellezza spirituale (calocagatia): ideale armonico al quale si sono ispirate la poesia, le opere di storia e soprattutto la politica e l’educazione. Per ricostruire la storia della pratica educativa e della psicologia nell’Occidente, dobbiamo risalire alle sue origini che sono fondamentalmente greche, con particolare riferimento al metodo spartano ed al metodo ateniese. Nello specifico l’educazione ateniese espresse le caratteristiche distintive dell’educazione classica, che di fatto si rivolse a formare soprattutto le qualità fisiche, morali e intellettuali dell’uomo (educazione umanistica). Purtroppo l’educazione ateniese ha avuto il difetto di essere riservata  a una classe privilegiata e di trascurare i valori dell’infanzia, non adeguando i suoi metodi alle esigenze dell’età dei soggetti più fragili.

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