Che cos’è la Psicologia Ingenua

Il tema della psicologia ingenua si occupa dell’attitudine delle persone ad interpretare in termini di stati mentali i nostri comportamenti e i comportamenti degli altri. Esso riveste un grande interesse per filosofi, psicologi, neuroscienziati, linguisti e antropologi, perché tutti, pur partendo da prospettive differenti, hanno contribuito a proporre un dibattito, che è uscito dalle accademie per approdare sui mass media.

Ma che cos’è la psicologia ingenua?

Per psicologia ingenua s’intende generalmente la raccolta di tutte le conoscenze psicologiche derivanti dal senso comune e dall’esperienza passata.
Come funziona la psicologia ingenua? Questa forma di psicologia non ha carattere di scientificità. Essa approda abitualmente ad errori di giudizio. La Psicologia scientifica si differenzia perché le sue conclusioni sono deterministiche ed anti-intuitive, ovvero non sono conseguite tramite un mero ragionamento logico ma necessitano di essere dimostrate tramite un processo di falsificazione.

Un principio fondamentale alla base della psicologia ingenua è la credenza che l’uomo sia in grado di padroneggiare la realtà, grazie alla previsione e al controllo delle situazioni, riportando comportamenti variabili e transitori a particolari condizioni soggiacenti, dotate di una certa stabilità. La ricerca di tale stabilità, intesa come un punto fermo a cui ancorare le nostre azioni e i nostri rapporti con gli altri è il problema centrale a cui mira l’analisi di Heider. Ed è su questa base che noi andiamo alla ricerca delle cause di quanto avviene attorno a noi, compiendo delle attribuzioni di causalità.

Fritz Heider è stato l’autore che ha contribuito maggiormente a gettare le fondamenta per lo studio dei processi di attribuzione, , sebbene egli non abbia mai formulato una teoria sistematica al riguardo.
In “Psicologia delle relazioni interpersonali” (1958), Heider analizza la “psicologia del senso comune” o “psicologia ingenua”, intesa come un insieme di principi inespressi, che vengono normalmente utilizzati per rappresentare l’ambiente sociale e che guidano le azioni.

Per Heider “la psicologia ingenua guida il nostro comportamento verso le altre persone. Nella vita quotidiana noi ci formiamo delle idee sugli altri individui e sulle situazioni sociali; interpretiamo le azioni degli altri individui e cerchiamo di prevedere come si comporteranno in date circostanze.”
Però “sebbene queste idee non siano, in genere, chiaramente formulate, esse tuttavia funzionano spesso in modo adeguato, realizzando in una qualche misura ciò che si suppone qualsiasi scienza realizzi: una descrizione adeguata del fenomeno in esame che renda possibile fare delle previsioni”
Heider esamina il modello di individuo come scienziato ingenuo, dimostrando che, come uno scienziato, l’individuo, dotato di capacità logico-razionali, raccoglie i dati necessari alla conoscenza di un certo oggetto e giunge a conclusioni logiche sui fenomeni. Su questa base, l’attribuzione causale diventa quel processo che le persone mettono in atto quando cercano spiegazioni per il proprio e per l’altrui comportamento, ossia quando inferiscono le cause che stanno dietro specifiche azioni.

Il primo problema da risolvere per comprendere le ragioni di un evento, per interpretare il comportamento di qualcuno, riguarda il locus della causalità ovvero distinguere fra:
• cause di natura personale;
• cause di natura ambientale.

Rientrano nelle cause personali (interne) fattori come la motivazione o l’abilità.
Appartengono invece a cause ambientali (esterne) fattori come la difficoltà del compito o la fortuna.
Inoltre, nell’ambito di entrambi i tipi di cause, possiamo distinguere tra: fattori transitori e fattori permanenti.

Il limite della visione di Heider sta nell’aver “ristretto” il mondo sociale ai rapporti tra le persone, i quali sembrano svolgersi in un “vuoto sociale”, mentre le variabili dell’ambiente e delle interazioni sono molteplici, quali quelle cognitive/culturali, emotive/affettive, economiche/materiali, influenzate dai processi di comunicazione, dalle abitudini, dagli stereotipi, ecc…

In ogni caso, le intuizioni di Heider hanno fornito un programma di ricerca per le teorie successive.

 

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