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VYGOTSKIJ E L’IMPORTANZA DELLA ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE

In cosa consiste l’efficacia del processo educativo per Vygotskij.

Lev Semenovic Vygotskij (1896 – 1934) è stato uno psicologo sovietico, impegnato nell’ambito educativo. La sua precoce scomparsa non gli impedì di lasciarci delle vere e proprie perle di saggezza psicopedagogica, alcune delle quali ancora molto importanti. Tra queste va evidenziato il concetto di “zona di sviluppo prossimale” (ZSP), concetto che rivela quanto indispensabile sia un intervento educativo finalizzato a sostenere lo sforzo di chi è coinvolto nel processo di sviluppo psicologico e cognitivo.

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La funzione tutoriale dell’adulto nello sviluppo linguistico del bambino.

Perché lo sviluppo del linguaggio è un tema complesso?

Un argomento di studio fondamentale nel dibattito psicologico è quello relativo all’indagine condotta sullo sviluppo del linguaggio. E’ questo un  tema complesso, che si articola in molteplici ramificazioni, poiché coinvolge la collaborazione di numerose discipline nella ricerca delle sue spiegazioni, della sua origine, del suo sviluppo, del suo apprendimento e della sua diffusione sociale.

Tra le discipline maggiormente interessate al tema dello sviluppo del linguaggio troviamo, oltre alla Psicologia, tutte quelle appartenenti all’area delle Neuroscienze: non si può sottovalutare il prezioso contributo della Linguistica, della Sociologia, dell’Antropologia e delle Scienze della Comunicazione, comprese quelle scienze che riguardano i linguaggi artificiali e telematici.

Il motivo di così tanto interesse per il tema dello sviluppo del linguaggio scaturisce dal fatto che esso costituisce, se così vogliamo dire, “la funzione umana per eccellenza”, che conferisce a ciascun individuo “potere” e dunque “possibilità di avere conoscenze, competenze ed abilità” per vivere con dignità ed in forme costruttive i rapporti con gli altri esseri umani.

Poiché il linguaggio è anche una funzione unitaria, in quanto sintesi prodotta dalla presenza di molteplici componenti, esso deve essere in primo luogo considerato come “un processo evolutivo che accompagna lo sviluppo dell’individuo”. E’ su questa base che è possibile giustificare, appunto, il linguaggio come funzione prettamente sociale, per mezzo della quale l’uomo può comunicare con i suoi simili. Per far questo è necessario,però, capire i meccanismi che consentono lo sviluppo del linguaggio in ciascun individuo, cogliendo quei fattori che favoriscono il suo apprendimento. E’ utile al riguardo inquadrare concettualmente, prima di tutto, che cosa si intenda per linguaggio e, a tal fine, si darà una definizione il più possibile chiarificatrice in funzione dell’argomento che qui viene esaminato.

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Come favorire la creatività della mente.

Quando il benessere è generato dalla creatività della mente?

Di fronte a questo interrogativo non possiamo ignorare l’utilità della conoscenza delle potenzialità che la mente riserva come risorsa per il benessere umano. A tal fine, però, è importante precisare che il pensiero creativo può tradursi in benessere mentale e fisico, soltanto quando si propone come alternativa valida ad escludere i pensieri negativi, i quali riducono la capacità non solo di esplorare il nostro mondo interiore, ma anche di considerare le molteplici occasioni che la realtà ci offre. 

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Due fasi dello sviluppo dell’identità Il contributo di Margaret Mahler

Due fasi dello sviluppo dell’identità Il contributo di Margaret Mahler

Abbiamo visto che Erikson delinea otto stadi di sviluppo della personalità, nei quali centrale è il senso di “fiducia” che orienta l’individuo nella costruzione della sua identità. Infatti in ognuno di questi otto stadi (o cicli della vita), l’individuo conquista traguardi importanti per la caratterizzazione della propria identità, oppure può entrare in crisi, compromettendo così componenti delle precedenti conquiste essenziali per la sua identità personale in quel determinato ciclo di vita. Di recente gli studi sullo sviluppo dell’identità sono stati arricchiti dal contributo di una psicanalista ungherese, margaret Mahler, la quale definisce la cosiddetta prima fase dello sviluppo dell’identità. Se noi guardiamo al pensiero di Eriksson, constatiamo che l’acquisizione dell’identità è un traguardo fondamentale nel ciclo dell’adolescenza. Gli studi della Mahler chiariscono che, prima dell’adolescenza, il bambino deve acquisire un precedente sviluppo psicologico dell’identità, perché questo costituisce la base essenziale dell’identità successiva, senza il quale non si realizzerà armonicamente quella seconda fase dello sviluppo dell’identità, propria dell’adolescenza, che si apre alla vita dell’individuo adulto.La Mahlerillustra molto bene come la nascita psicologica del bambino non coincida con quella biologica, dimostrando che lo stesso sviluppo psicologico non è corrispondente a quello biologico, ma è determinato e favorito da delle condizioni, senza le quali può essere resa problematica la futura vita psicologica del bambino.

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